Possedere, come Cartier, un autentico patrimonio materiale in termini di modelli icona, a modo loro responsabili di aver scritto la storia degli ultimi cento anni dell’orologeria, comporta necessariamente il fatto di saper e dover gestire in egual misura vantaggi (molti) e svantaggi.
Perché qualsiasi cosa si faccia, qualsiasi nuova pagina si scriva, si finisce sempre col doversi confrontare con una platea di estimatori ovviamente contemporanea, e dunque necessariamente aperta al cambiamento, ma al tempo stesso — specie in tempi moderni — più che mai alla ricerca di sicurezze e di rassicurazioni.

Pasha de Cartier orologio
Cartier insomma, tanto per fare un esempio «fuori dal seminato», può essere idealmente paragonata ad una rock band della musica dal riconosciuto passato leggendario, ancora ben attiva sui palcoscenici mondiali. Conscia cioè, da un lato, di una responsabilità che, sotto forma di dovere artistico e morale, le impone di mantenere sempre altissimo il livello di ogni nuovo album proposto. Dall’altro, altresì perfettamente consapevole del fatto che poi, alla fine, buona parte dei fan pronti ad accorrere in massa ai concerti saranno lì a fare la fila con il solo desiderio di non ascoltare altro se non i grandi successi del suo repertorio.
Per restare a lungo sulle scene, senza scontentare nessuno occorre così naturalmente saper mantenere il giusto equilibrio. Ossia un’intelligente alternanza di pezzi nuovi e classici intramontabili. Esattamente la strategia messa in campo da Cartier che, non a caso, nell’ultimo lustro ha saputo lanciare sul mercato proposte inedite come il Drive (2016) ed il Maillon (2020) ma, anche, rilanciare pezzi storici come il Santos (2018) e, quest’anno, il Pasha.
Pasha de Cartier che, tra l’altro, di recente in molti avevano iniziato a chiedere a gran voce, e sulla cui definizione la stessa maison si era messa a lavorare da tempo.
Recensione Pasha de Cartier
I perché di questa operazione sono più d’uno. Oggi, così come 35 anni fa — nonostante esigenze di mercato abbiano portato a declinarlo in esecuzioni da 35 e 41 mm — la collezione è quanto di più genderless si possa trovare all’interno dell’offerta della marca. Una fluidità di identità unica ed unicizzante che comporta l’indiscutibile vantaggio di accontentare un mercato decisamente vasto con un unico progetto.
Ma il Pasha de Cartier, disinvolto, comunicativo ed un po’ fuori dagli schemi, come il suo predecessore, è soprattutto un modello attrattivo ed attraente per le nuove generazioni. Perfetto per intercettare una clientela nuova per età anagrafica, gusti e modalità di acquisto (a tal proposito il Pasha Hub, temporary aperto in autunno a Milano in via Gesù e costruito attorno ad un concetto di ambienti immersivi ed interattivi, schermi frammentati ed assenza di vetrine, è destinato a fare scuola).
E, per logica conseguenza, spendibile, aspetto tra l’altro di buon senso in un anno in cui è più che mai importante favorire il volume delle vendite. Ragione per la quale, tra l’altro, nonostante un tempo si prediligesse lanciare le novità in oro — a dimostrazione dello status della marca — una buona metà delle referenze della contemporanea collezione Pasha sono in acciaio.
Per il solo tempo (in questa recensione, con cassa da 41 mm, 6.850 euro) ma anche per il più elaborato scheletrato. A non cambiare è il codice espressivo della marca, che comunica attraverso il consueto bagaglio di forme geometriche reinterpretate. Un quadrato inserito in un tondo, alla Cartier, con sofisticata semplicità. Estetica a completamento di una tecnica di qualità. Che si parli di un movimento meccanico a carica automatica di manifattura o «semplicemente» di un raffinato sistema per l’auto-regolazione o la sostituzione rapida di un bracciale.
La caratteristiche che mi hanno sorpreso di più sono 3:
- I metri di profondità fino ai quali è assicurata l’impermeabilità della cassa in acciaio, equivalenti a 10 atmosfere. Un valore che richiede attenzione nell’utilizzo in acqua ma che dà garanzie nell’uso quotidiano
- Lo spessore in millimetri della cassa in acciaio del Pasha nella versione con diametro da 41 mm ( 9,37 mm per quella da 35 mm). Un buon compromesso tra «sostanza» e comfort, a livello di vestibilità
- L’autonomia di marcia, espressa in ore, del calibro automatico di manifattura 1847 Mc. Un movimento amagnetico grazie all’utilizzo di un sistema di scappamento con componenti in lega di nichel-fosforo.
Ma andiamo a conoscerlo meglio.
La cassa e il quadrante del Cartier Pasha
Sia le versioni in acciaio, sia quelle in oro, condividono un quadrante argentato a lavorazione flinqué. La tecnica, autentico mestiere d’arte, richiede un’incisione guilloché seguita da una delicata applicazione di smalto. L’ultimo passaggio prevede, infine, la realizzazione dei quattro indici numerici e del binario della minuteria. Le referenze da 41 mm si distinguono da quelle da 35 mm per la presenza della finestrella del datario.
Come ogni Cartier che si rispetti, è ornata da uno spinello sintetico. Che, nel caso del Pasha de Cartier, è doppio. Il modello si contraddistingue, infatti, per un copricorona a vite assicurato tramite la maglia di una catenella ad un elemento mobile posizionato sulla carrure in prossimità della corona stessa. Una volta sollevato mostra una sezione «segreta» che può essere personalizzata a piacere, per esempio con le proprie iniziali.
Prevede un oblò in vetro zaffiro aperto sul movimento, sia per le referenze con cassa da 41 mm e sia per quelle da 35 mm, a dimostrazione di come il Pasha de Cartier sia, prima di tutto, un oggetto di alta orologeria, propenso quindi a mettere in mostra tutta la sua meccanica. È assicurato alla sezione mediana della cassa da otto viti, che contribuiscono ad assicurare al modello un’impermeabilità garantita fino a 10 atmosfere.
Movimento Pasha Cartier

Cartier Pasha automatico
Meccanico a carica automatica calibro 1847 Mc, vanta un’autonomia complessiva di 40 ore. È dotato di scappamento con componenti in nichel fosforo, materiale che ne assicura l’insensibilità ai campi magnetici.
Non bastasse, si avvale di uno «scudo» interno alla cassa in lega paramagnetica. Quanto basta per difendersi dall’influsso negativo del magnetismo a cui un orologio è sottoposto nell’utilizzo quotidiano.
I Bracciali del Pasha de Cartier
Replica un raffinato tecnicismo portato al debutto per la prima volta dal Santos de Cartier nel 2018. È infatti provvisto del comodo sistema di sgancio QuickSwitch, soluzione che consente il passaggio rapido da bracciale, appunto, a cinturino (il modello è dotato di un secondo cinturino grigio scuro in alligatore).
Le maglie prevedono, invece, il dispositivo SmartLink e possono essere facilmente rimosse senza bisogno di recarsi in boutique.
Orologio Cartier Pasha Prezzo
Il prezzo dell’orologio Pasha de Cartier Rwf. WSPA0009 con cassa da 41 mm appena descritto, è di 6.850 euro (versione maschile), mentre con la cassa da 35 mm (stesso design) il prezzo di listino è di 6.300 euro.
Ho trovato su Ebay ottime proposte, sia sul nuovo che di secondo polso, ritengo che meriti la pensa dargli un’occhiata (qui per scoprire tutte le offerte su Ebay).
Molto interessanti anche le proposte del Pasha de Cartier Chrono con quadrante panda (lo si può portare a casa con circa 2500 euro).
Come sempre spero che questa recensione vi sia stato utile. A presto da Carmine di.
Dettagli
Recensore
Data Recensione
Nome Orologio
Pasha de Cartier
Name
Cartier Pasha
Prezzo
EUR 6850
Disponibilità del prodotto
Available in Stock